Ormai da tanti anni, quando mi sento agitato o confuso e devo prendermi un momento per riflettere con calma, staccando da tutto e tutti, per prima cosa metto il telefono in modalità aereo e contemporaneamente mi reco nel bosco più vicino per camminare in silenzio ed ascoltarmi. Una sorta di wild-mindfulness.
Mi rendo conto di essere fortunato, perché vicino a casa mia ci sono molti boschi fitti e selvatici. Non a caso ho deciso di venire a vivere proprio qui.
Il beneficio del bosco nella mia vita
La vicinanza con la natura per la mia vita è sempre stata benefica, e lo è diventata ancor di più mano a mano che sono cresciuto e sono diventato consapevole di quello che mi fa bene. Mi bastano venti minuti per iniziare a respirare con più calma e sentire il contatto con gli altri esseri viventi nell’ambiente circostante, in special modo le piante. Quaranta minuti e incomincio a produrre pensieri più coerenti con quello che sento e, se ce l’avevo, mi passa anche il mal di testa. Un’ora e ritrovo le mie priorità e i bisogni reali, mi sento più incline a relazionarmi con gli altri e ad affrontare i problemi. Quando riesco a passare un’intera giornata nella natura, sento che tutte le mie cellule si sono rigenerate, stimolate dalle immagini, dai suoni e dai profumi, e mi sento parte di un sistema più grande: un ecosistema prezioso del quale posso anche essere guardiano.
So che il mio modo di interagire con le piante e la natura per stare meglio può sembrare un po’ troppo veloce e reattivo. Per molte persone riuscire a recuperare una respirazione consapevole è difficilissimo e certo non basta una breve passeggiata in un bosco. Io però sono molto allenato. E non esagero quando dico che mi bastano 20 minuti di passeggiata per riuscire a sentire un beneficio fisico e mentale. E’ stato proprio il mio legame costante nel tempo ad aver reso efficaci anche brevi contatti con il bosco, come se l’abitudine avesse accelerato la capacità di trarne giovamento.
Forest bathing: il Bagno di Bosco
Oggi il Forest Bathing, ossia il Bagno di Bosco, è diventato una disciplina. La ricerca scientifica ha studiato l’effetto positivo del contatto con le piante ed è riconosciuto il beneficio anti stress e antidepressivo che ne deriva. I ricercatori della Nippon Medical School di Tokyo hanno scoperto che i terpeni e i monoterpeni (molecole che conferiscono a ogni fiore e pianta un caratteristico profumo e aroma), se inalati, stimolano attivamente il nostro sistema immunitario. Queste sostanze attivano addirittura i linfociti natural killer antitumorali.
Infine, non dimentichiamoci del piacere dell’estetica: com’è rigenerante osservare la bellezza delle piante selvatiche in natura! Anche il piacere è spesso terapeutico. Lo ricerchiamo sempre, specie nei periodi di stress. Quando percorrete un sentiero, provate ad osservare l’infiorescenza di una Apiacea o le bacche rosse e lucide di un Viburnum opulus, che in questa stagione stanno maturando, o la texture delle foglie di faggio, proprio sopra la vostra testa.
Un libro molto interessante sulla relazione con la natura
Per approfondire l’argomento vi consiglio l’illuminante testo “Alberi sapienti, Antiche foreste” di Daniele Zovi, che lo tratta con semplicità e chiarezza.
Azioni concrete per arrivare all’obiettivo natura
Da quando ho capito che per migliorare il mio benessere avrei potuto approfittare della relazione con la natura selvatica, ho creato le condizioni per poterla vivere quasi quotidianamente. Ho deciso di trasferirmi, con mia moglie, tra le colline di Torino, dichiarate Riserva della Biosfera Unesco. Abbiamo adottato un cane, anzi una “cana” nera, che ci costringe a uscire spesso per giretti e passeggiate (e vi assicuro che va pazza per il bosco). Ho deciso di lavorare principalmente sul territorio, con le persone, nei giardini e nella natura. Insomma, ho creato il più possibile una vita a contatto con l’ambiente naturale.
Per chi vorrebbe, ma ha bisogno di una spintarella
Non tutti coloro che desiderano appassionatamente relazionarsi con la natura selvatica hanno la fortuna che ho io, e magari per raggiungere l’area naturalistica più vicina devono guidare almeno per un’ora.
A queste persone vorrei dire che:
- Spesso anche solo un terrazzo verde in città può regalare benessere. Quindi se ne possedete uno, rendetelo una vera e propria oasi di biodiversità, protetta e accogliente, per spendervi ogni momento libero che avete a disposizione.
- Anche i parchi cittadini possono rappresentare ottime occasioni di contatto con la natura. Andate a camminare nel parco e guardate le chiome degli alberi, gli arbusti e i prati, fate fotografie e aderite a iniziative di manutenzione e di fruizione del verde pubblico.
- Non rinunciate a un’esperienza di relazione con la natura solo per la lontananza. Vincete la pigrizia pensando al beneficio che avrete e, se dovete spostarvi, fatelo magari in treno o in bus, per aver il tempo di leggere nel tragitto preziose informazioni legate all’area naturalistica che avete scelto di visitare.
- Se volete, condividete con me sui social le vostre esperienze di wilderness o commentate questo articolo. Mandatemi foto o scrivetemi in privato: io ne sarò felice.
- Se ritenete che la relazione con la natura per voi è fondamentale e vi fa stare meglio, riflettete sulla possibilità di cambiare in una direzione di maggior contatto con essa. Fate come ho fatto io: se per voi il contatto con la natura è un bisogno fondamentale, pianificate in modo sostenibile di trasformare le vostre vite!
Cosa ne pensate voi? Qual è il vostro rapporto con il bosco e la natura selvatica? Lasciatemi dei commenti oppure, se volete, scrivetemi in privato a paolo@filosofiavegetale.it.
2 risposte a “La relazione con la natura per la salute umana”
Buongiorno Paolo.
Ho appena finito di scrivere un libro su questi temi., che verrà pubblicato a brevissimo. Rimaniamo in contatto
Sarò felice di pensare ad eventuali sinergie tra di noi
Un cordiale saluto
Cristina
Buongiorno Cristina,
sono felice del tuo messaggio.
Mi piacerebbe molto che ci conoscessimo e sono disponibile per eventuali collaborazioni.
Grazie.
Paolo