Giocare con i colori delle piante
Per me tutte le piante sono degne di interesse, non ho grandi preferenze rispetto a forme o colori. In questo post però vi parlo di come creare un terrazzo dai colori pop, tra fiori e cromatismi.
Bisogna infatti tener presente che le qualità di una pianta possono essere esaltate o sminuite a seconda di come vengono utilizzate e accostate; in particolar modo scegliendo e dosando i colori.
Chi si cimenta nella realizzazione del proprio terrazzo può scegliere tra varie opportunità:
- piante sempreverdi, sempre piuttosto simili a loro stesse, o magari optare per specie più movimentate, come le decidue, che cambiano colore nel corso delle stagioni, anche se poi perdono le foglie in inverno;
- fioriture color pastello, più discrete, tenui e di piccole dimensioni, come quelle di certi Aster, o fioriture dai colori accesi e di grandi dimensioni, come quelle di certi Hibiscus, talvolta un po’ eccessivi;
- anche le cortecce e le foglie giocano un ruolo decisivo nella tessitura di forme e colori di un terrazzo. Esistono cortecce esfolianti, altre color corallo, altre ancora lisce e piacevoli al tatto. Foglie larghe e variegate, altre piccole e pennate, altre ancora palmate e cangianti.
Il colore come elemento stilistico
Personalmente mi piace sperimentare. Il mio terrazzo è una vera e propria palestra utilissima e in continua trasformazione per provare accostamenti tra colori diversi. Quando poi trovo il cliente che si affida, e ha voglia di novità, il lavoro è un vero e proprio divertimento.
Da qualche anno a questa parte ad esempio mi piacciono i cromatismi accesi, fioriture dai colori contrastanti tra di loro come il viola e l’arancio o il rosso e il blu.
Magari a qualcuno verranno i capelli dritti sentendomi parlare di accostamenti così arditi tra le piante. Ma in realtà anche in natura succede di ammirare un campo di grano picchiettato di rosso e blu. Si tratta di Papaver roheas (il papavero) e Centaurea cyanus (il fiordaliso), naturali infestanti delle colture di cereali.
Inoltre la mia è incursione nei colori primari, e in quelli più accesi, non esclude le sfumature a priori.
La radice di questo interesse nasce tanti anni fa, dal mio studio dell’arte informale e del primissimo Pop.
Oggi penso però allo stile di certi artisti contemporanei, per me di ispirazione, che hanno fatto e fanno uso del colore in modo molto incisivo: l’opera scultorea di Mario Molinari, l’uso della luce colorata di Dan Flavin, i segni pittorici di Alessandro Colonnetta.
Tornando al mondo vegetale e ad un uso del colore un po’ trasgressivo ed eccessivo devo nominare Christopher Lloyd e Fergus Garrett due noti giardinieri inglesi che hanno stravolto le convenzioni riguardo agli accostamenti di colore tra piante, creando uno stile di giardinaggio molto fresco e originale.
Così anche in terrazzo il colore può diventare elemento stilistico. L’uso di infiorescenze a dense spighe viola o blu, come quelle di Veronica longifolia, nelle sue varie cultivar, affiancate a una Crocosmia x crocosmiiflora dai fiori arancio, può restituire un effetto visivo molto interessante. Per esempio ho sperimentato l’affiancamento di queste due specie sul mio terrazzo e posso dire che per l’occhio è stata una sensazione molto energetica e stimolante. L’effetto è stato decisamente pop. Provare per credere.
I colori per un terrazzo o un balcone pop
Ho pensato che, per creare un terrazzo Pop con le piante, si debba osare. Abbandonare per un attimo l’idea di armonia che abbiamo in testa e davvero mettersi a giocare con le forme e con i colori.
Credo sia comunque sempre importante darsi dei limiti entro i quali muoversi:
- tener conto delle dimensioni del proprio spazio. Avendo un terrazzo di 100 mq si può inserire anche qualche piccolo albero, ma con uno spazio di 10 mq conviene scegliere specie arbustive ed erbacee (saranno queste le piante che vi consiglierò più sotto);
- scegliere due o tre colori dominanti. Così si potrà lavorare sulle eventuali sfumature e sarà più divertente scegliere le piante;
- ricordarsi sempre che le piante sono esseri viventi, anche se in questo caso vengono usate in modo giocoso. Ci vuole sempre la pianta giusta per la temperatura, la posizione e l’esposizione giusta. No alla mimosa a Courmayeur o alla Stella alpina a Taormina.
Le piante giuste per un progetto di contrasti cromatici
Per immaginare quali possano essere le piante giuste per un terrazzo verde immaginario dobbiamo per forza darci i limiti di cui vi parlavo poco fa.
Fingiamo di dover allestire un piccolo terrazzo esposto a sud/est, che dunque prenda il sole per tutta la mattina e nella prima parte del pomeriggio.
Il terrazzo in questione potrebbe trovarsi in una città della pianura padana, quindi Nord Italia, in una fascia climatica caratterizzata da estate calde e afose, autunni umidi, inverni tendenzialmente rigidi e primavere fresche e talvolta piovose.
Programmiamo ricche fioriture che durino per tutto il periodo primaverile/estivo, scegliendo piante che per l’appunto fioriscano in questo momento dell’anno. In questo caso diamo più risalto alle fioriture ma anche le foglie hanno una loro importanza.
E adesso definiamo i colori. Vi propongo due colori dominanti, il viola e l’arancione, un cromatismo forse un po’ azzardato, ma abbiamo detto che stiamo giocando, no?
Proporrei una specie dalla lunga fioritura a spiga, densa di piccoli fiori viola, come Veronicastrum virginicum “Apollo”, un vero colosso nel suo genere, alto fino a 150 cm, avrà bisogno di un grande vaso tutto per sé per svilupparsi al meglio. Potrete affiancarlo ad un’altra infiorescenza alta ma non così tanto: Hemerocallis fulva, un’altra “spilungona” che può arrivare al metro, ma con fiori larghi e imbutiformi, color arancio. A mio avviso ottimo il contrasto di forme e colore tra la due.
Che ne dite? Vi è piaciuto questo excursus nel mondo del colore? Fatemi sapere che ne pensate nei commenti.
E se volete lavorare con me per progettare e/o allestire il vostro terrazzo con le piante giuste, magari ispirandoci ad un movimento artistico, andate a leggere il mio servizio “Verdi Realizzazioni” e scrivetemi a paolo@filosofiavegetale.it.