Cambiamenti climatici e salute delle nostre piante
Scrivo questo post in seguito alle molte richieste d’aiuto che ho ricevuto quest’estate dai miei clienti rispetto alla salute delle loro piante.
Scrivo questo post in seguito alle molte richieste d’aiuto che ho ricevuto quest’estate dai miei clienti rispetto alla salute delle loro piante.
Ho vissuto la mia infanzia e il tempo del gioco per lo più in appartamento, essendo nato e cresciuto in un quartiere di Torino stretto tra i grandi viali trafficati e senza spazi verdi nelle immediate vicinanze. Non so dire come gli altri bambini nati in città abbiano elaborato la loro infanzia.
Continua la rubrica “Buone pratiche per un giardinaggio sostenibile” per aiutarvi a compiere scelte che non incidano negativamente sul bilancio ambientale, anche facendo giardinaggio. Questa volta ci alleniamo ad accogliere piante spontanee nei nostri vasi e giardini.
Ogni volta che si parla di bellezza delle foglie si fa riferimento al foliage autunnale, alle belle sfumature che assumono i colori delle foglie nei boschi decidui, quando virano al giallo e al rosso, prima di cadere.
In questo momento in Italia e nel mondo stiamo vivendo un’emergenza sanitaria. Il provvedimento che è stato preso nel nostro paese, a causa dell’epidemia di coronavirus, è la quarantena. Questa nuova condizione, che ci costringe a un isolamento forzato e a una separazione dagli altri, mi ha fatto riflettere e mi ha portato a rivolgere lo sguardo al mondo vegetale in cerca di insegnamenti e risposte. In casi come questo ci è stato molto utile aver imparato a comunicare come fanno le piante.
“Cosa posso fare io in pratica, con le mie azioni, per generare un’inversione di tendenza su cambiamento climatico, inquinamento ed eccessivo sfruttamento delle risorse naturali?”
Cosa sono le bulbose? Ad alcuni le bulbose da fiore potrebbero ricordare le cipolle, e in effetti non si tratta di una somiglianza casuale, poiché le cipolle stesse sono bulbi. Le bulbose, però, sono molto più che semplici cipolle. Sono piante facili che sanno regalare grandi soddisfazioni grazie alle loro fioriture, anche in inverno.
Vite frenetiche, senza ascolto dei ritmi naturali Inizio subito questo articolo con un esercizio, ponendo qualche domanda potente e scomoda. Provate a rispondere d’istinto, con sincerità, senza pensarci:
Nei miei workshop, uno dei temi centrali è spesso quello della propria “formazione giardiniera”. Che cosa significa per me quest’espressione? Sicuramente non mi riferisco a una formazione professionale, per diventare per l’appunto un giardiniere. Con “formazione giardiniera” io intendo tutto quello che abbiamo vissuto, da un punto di vista esperienziale, in relazione al giardino e alle piante nel corso della nostra vita, a partire dall’infanzia.
Ormai da tanti anni, quando mi sento agitato o confuso e devo prendermi un momento per riflettere con calma, staccando da tutto e tutti, per prima cosa metto il telefono in modalità aereo e contemporaneamente mi reco nel bosco più vicino per camminare in silenzio ed ascoltarmi. Una sorta di wild-mindfulness.
Pensa biodiverso!
di Paolo Astrua
Logo di Francesca Bellini
Foto di Serenella Volpe